Mentre fuori il cielo minaccia pioggia e malanova su Ortigia, nell’ufficio del commissario Portanova si cerca di ammazzare il tempo. Da un mangiadischi portatile risuonano le note di A Foggy Day di Charles Mingus, un pezzo malato, confuso, con i suoni sguaiati di San Francisco in sottofondo. L’ispettore Gurciullo stappa l’ultima bottiglia di birra rimasta e Portanova accende il milionesimo sigaro quando, dal centralino, arriva una chiamata: è stato trovato il cadavere nudo di un prete in via dei Mergulensi 15, precipitato misteriosamente dalla casa vuota di Natale Scimeca,un pregiudicato che da molti giorni è in stato di fermo per l’omicidio del maresciallo Agrò. L’arrivo di un vecchio amico venuto dal Ministero dell’Interno e un nuovo vicecommissario aggiungeranno malinconia a quell’autunno già tormentato. Il commissario avrà a che fare con il fetore nauseabondo di un delitto inspiegabile e con le ombre di una serie di oscuri rompicapi:perché padre Mariano è morto? In che modo Scimeca è coinvolto? Cosa sta succedendo a Roma? Con Carla lontana e la vedova Scollo sempre più vicina, tra un Toscano dietro l’altro e il jazz fatto suonare nelle lunghe notti in ufficio, per Portanova saranno mesi duri. E, come dice sempre il suo ispettore Gurciullo, «Se qualcosa può andare male, allora andrà anche peggio»,ma Portanova al peggio non sa più come rispondere.